Nei quattro incontri vengono approfonditi e ampliati i punti principali della metodologia omeopatica hahnemanniana classica unicista. Tale metodologia viene presentata e studiata mediante l’esposizione, l’analisi e la discussione di casi clinici. Lo scopo è quello di informare il partecipante sui contenuti fondamentali della pratica clinica: lo studio del vissuto del malato, la selezione e la gerarchizzazione dei sintomi caratteristici del caso, la diagnosi miasmatica e l’uso razionale del Repertorio cartaceo e informatico.

Parte importante degli eventi in programma è finalizzata alla  riscoperta dell’importanza della analisi dell’Organon e del Trattato delle Malattie Croniche di Hahnemann, testi che permettono di impadronirsi dei criteri di prescrizione, dei criteri prognostici e del follow-up.

Viene data la chiave di lettura per trovare la soluzione ad uno dei più grandi problemi relativi alla clinica omeopatia: come scegliere il rimedio, come stabilire la potenza e la scala ottimale per il singolo caso, come decidere la dose-quantità e come scegliere gli intervalli di tempo della ripetizione del medicinale; problematiche che vengono affrontate per dare una chiara risposta alla questione del cosiddetto “aggravamento omeopatico”, punto di grande interesse per ogni omeopata nella gestione di un caso clinico.

Gli incontri si prefiggono anche di analizzare l’utilità dell’applicazione, nella clinica e nella terapia, della Teoria delle Malattie Croniche di Hahnemann. A questo scopo viene presentato il percorso seguito da Hahnemann per giungere alla definizione di quali sono le vere cause della malattia e si avrà modo di esaminare come, dopo di lui, i medici omeopati hanno integrato e verificato quanto da lui enunciato e che si è rivelato utilissimo per la cura dei malati, soprattutto per la scelta dei sintomi caratteristici da repertorizzare sia con il metodo di Kent sia con il metodo di Boenninghausen.

Gli incontri si completano con un aggiornamento della metodologia clinica riguardante l’uso delle LM (Q), i criteri di base che permettono la scelta delle LM (Q) rispetto alle potenze CH, K e FC, esaminando mediante casi clinici i vantaggi e le prerogative della scala LM.